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APPUNTI DI VIAGGIO
(ALCUNI)

I miei primi viaggi importanti iniziano nei primi anni settanta con la visita degli STATI UNITI – (1972), allora punto di riferimento per le nuove generazioni, il cinema, la musica, in una parola, per un nuovo stile di vita che si stava rapidamente diffondendo nell’America del Nord. Figlio di costruttore edile, ero attratto dal “Nuovo Mondo”, anche perché mi dava modo di visitare la Grande Mela, New York, con i suoi incredibili grattacieli e la sua urbanizzazione, così distante, in allora, da quella europea. Durante questo viaggio ho avuto l’occasione di fotografare le Torri Gemelle in costruzione. Inoltre il viaggio mi ha permesso di conoscere il modo di vivere degli Americani, che erano molto più all’avanguardia di noi; per fare un esempio, in Italia la carta di credito era pressoché sconosciuta, mentre negli USA era già di uso comune. A questo viaggio ne sono seguiti, in pochi anni, altri due con la visita della costa occidentale con le sue bellissime città (San Francisco, Las Vegas, Los Angeles) e del Gran Kanyon e del Bruce Kanyon, con le sue incredibili sculture nella roccia create, nel tempo, dagli agenti atmosferici.

INDIA E NEPAL – (1984). Viaggio nell’India del nord alla scoperta dei suoi famosi monumenti: Taj Mahal, Forte Rosso, le città di Delhi, Agra, Varanasi, Jaipur, Kathmandu, con la loro popolazione che svolge ogni tipo di attività per strada. Dopo qualche anno, c’è stato un altro viaggio nell’India del sud, alla ricerca anche in questo caso, di usi, costumi, folklore e per visitare i numerosi, meravigliosi Templi Indù.

CINA.- (1989)- Oltre al desiderio di visitare La Grande Muraglia, la Città Proibita e le città di Shangai e di Pechino, ero attratto dalla notizia del ritrovamento del famoso esercito di terracotta, migliaia di soldati armati, carri, cavalli, statue di servitori, mandarini, concubine e oggetti di vita quotidiana, scoperto da un contadino nel suo terreno, ad ovest di Xi'an. Nella occasione ho avuto modo di prestare particolare interesse anche agli usi e ai costumi della popolazione cinese.

ARGENTINA: - (1992)- Motivo di questo viaggio, come fotografo naturalista, la visita ai santuari dei pinguini, balene, leoni marini del famoso ghiacciaio Perito Moreno, le cascate di Iguazù, allora ancora nel loro pieno splendore e non ridimensionate dal prelievo di acqua a monte del fiume omonimo per scopi idroelettrici. Infine Ushuaia, Terra del Fuoco, un sogno ad occhi aperti.

AUSTRALIA: - (1999) -Sono stato affascinato dai grandi spazi di questo Continente, specialmente all’interno, con il famoso Ayers Rock, luogo sacro per gli Aborigeni, e dalla flora e dalla fauna del luogo, che conta, tra i suoi esemplari, il più grande rettile del mondo, un coccodrillo marino lungo 12 metri, del peso di 24 quintali. Nella occasione, mi sono recato tra le comunità Aborigene per conoscere i loro usi e costumi. In ultimo, ma non meno importante, ho visitato le città più importanti, ricche di spazi e di verde, come Sidney, Melbourne, Darwin, Adelaide, ecc. Di particolare interesse è stata anche la visita degli immensi vigneti dai quali gli Australiani ricavano un ottimo vino.

VIETNAM E CAMBOGIA: (2001) Per quanto riguarda il Vietnam, è stato più un pellegrinaggio che un viaggio vero è proprio. Il mio interesse era quello di visitare le città e i luoghi naturalistici famosi e conoscere la loro popolazione, oltre a fotografare i luoghi resi, purtroppo, tristemente famosi dal recente passato bellico delle due Nazioni. Molto emozionante è stato percorrere alcuni tratte della rete di gallerie scavate dai Vietnamiti durante la guerra con gli Americani. In Cambogia l’interesse si è concentrato sulla città sepolta di Khmer, con i suoi monumenti prigionieri della vegetazione e ora in fase di riscoperta e di restauri e sull’altra meraviglia: Angkor Wat spettacolare complesso monumentale che rappresenta il sito archeologico più grande e più importante al mondo.. Visitare senza guida questi posti è molto rischioso per l’elevato numero di mine ancora disseminate nel terreno a suo tempo, dai Kmer rossi e ancora non completamente bonificati. Si prova una profonda tristezza nel visitare i centri di recupero dei locali mutilati da questi micidiali ordigni.

CANADA: (1991)- Un’amante della natura, specialmente dei suoi colori non poteva recarsi in Canada, se non nel periodo annuale denominato “Indian Summer”, l’estate indiana, l’equivalente, per noi, dell’estate di San Martino, periodo nel quale le foglie degli aceri dei vari boschi, in pianura e sui declivi dei monti, si tingono di stupefacenti colori, in mescolanza tra loro, formando uno spettacolo straordinario. Anche in questa occasione ho avuto modo di visitare i vari centri metropolitani: Ottawa, Montréal, Toronto e, specialmente, Vancouver, splendida città cosmopolita a misura d’uomo.

UNIONE SOVIETICA: (1976) Allora le visite erano pressoché limitate a Mosca e Leningrado (ora San Pietroburgo), essendo impossibile, durante quel regime, girare il territorio, liberamente. Ciononostante, pur con molte limitazione, ho avuto modo di documentare fotograficamente gli splendidi luoghi di queste due città: la Piazza Rossa, il Kremlino, con le sue innumerevoli chiese Ortodosse, il museo dell’Ermitage. Come spesso mi capita, anche in questa occasione ho cercato di approfondire la conoscenza della popolazione, delle sue tradizioni, dei suoi usi.

SIRIA E GIORDANIA: - (1994) E’ stato certamente un viaggio molto interessante, oltre che per le visite ai vari castelli della storia delle Crociate, Cittadella di Saladino, Krak dei Cavalieri e alle rovine Romane della splendida Palmira, anche per la scoperta, in Siria, del territorio rurale e dei suoi abitanti. In Giordania per soddisfare la mia curiosità, è stato sufficiente visitare Petra, splendida città Nabatea, e percorrere il deserto del Wadi Rum, luoghi che videro le gesta di Lawrence d’Arabia.

YEMEN: (1996) – In allora appena riunificato, è stata un’occasione per visitare i suoi splendidi paesaggi e le sue fantastiche città, con case di fango e paglia, specialmente Shiban detta la Manahhatan del deserto, famosa per i suoi grattacieli, a volte di 8/10 piani, fatti appunto di fango e paglia, splendidamente decorati con calce bianca e che richiedono una manutenzione costante. Ho anche avuto modo di apprezzare il territorio yemenita e conoscere la cordiale popolazione del posto.

KENIA E TANZANIA: (1997/2016) – E’ per la mia grande passione verso la fauna della savana che negli ultimi anni mi sono recato, alternativamente, in questi luoghi, almeno una trentina di volte sempre in compagnia dell'amico Dottor Gianni Carrea, noto pittore e fotografo genovese, grande conoscitore dei luoghi ed esperto di safari.
In Kenia nel Masai Mara- Amboseli-Samburu-Lago Nakuru- Lago Baringo-Lago Bogoria-Lago Turcana. In Tanzania nel Serengeti-Tarangire-Ngorongoro Crater-Lago Vittoria, effettuando decine di safari fotografici. In questi posti sono entrato in contatto con le varie tribù locali: Masai-Sanburu-Pokot-Rendile- El-molo, stabilendo rapporti di amicizia con molti di loro. Per le mie ricerche e i miei servizi fotografici, ho avuto permessi speciali dalle autorità del settore, per percorsi fuori pista. In Tanzania sono stato più volte ospite del grande documentarista naturalista di livello mondiale Barone Hugo Van Lawick, recentemente scomparso.

 
 
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